
Capito in un Feltrinelli, pensando: "Come vacca si chiama l'attore che aveva fatto Before night falls e Mare dentro? Che qualcuno aveva giudicato il miglior attore in circolazione??"
Mi giro, e vedo Prima che sia notte, di Reinaldo Arenas. Un segno del destino. Lo prendo, anche se
1) Odio le biografie
2) Non amo gli scrittori sudamericani
Il libro è diviso in "capitoli", che sono più che altro argomenti. I personaggi si rincorrono e ricorrono, si passa dal trombare le giumente alla prima volta che vide il mare. Si citano moltissimi protagonisti della vita culturale cubana, a volte assoggettati al regime di Castro, a volte liberi (e massacrati, le descrizioni del carcere sono agghiaccianti); così come il giudizio sulla Sinistra incontrata una volta fuggito (in modo a dir poco rocambolesco) da Cuba è impietosa.
Una vita intera di alta, altissima letteratura. Sempre traumatica, e terminata con l'unica conclusione per l'esule cubano.
Dopo 2 giorni di intensa lettura, due sentimenti rimangono. Il primo è legato al fatto che MAI Arenas scese a compronessi, in niente. Il secondo (e qui, da uomo di sinistra, mi sento di vergognarmi un po') sta nel fatto che la rivoluzione cubana è stata un abominio. Poi se ne può parlare, il buon Arenas sarà anche di parte, ma viene la nausea ogni tanto; e questo non mi sembra un buon segno.
PS: l'attore è Javier Bardem, ed è davvero il migliore.