Diario di una maestrina - Maria Giacobbe

Area dedicata alle recensioni (e conseguenti commenti) nonche' alle richieste di pareri sui libri.
ATTENZIONE: Specificate titolo e autore nell'oggetto, grazie!

Moderatori: aly24j, Therese, Marcello Basie

Rispondi
Avatar utente
lilacwhisper
moderatrice
Messaggi: 4444
Iscritto il: mer giu 25, 2008 7:09 pm
Località: Piacenza
Contatta:

Diario di una maestrina - Maria Giacobbe

Messaggio da lilacwhisper »

Maria Giacobbe racconta in questa sorta di autobiografia (tradotta in 15 lingue) la sua esperienza di insegnante elementare nel contesto sconvolto dell'Italia postbellica, più nello specifico nella parte più "difficile" della Sardegna nuorese.
Nelle prime pagine Maria ci racconta un po' di sé e delle sue origini, borghesi ma non certo ricchissime. In questa parte non l'ho amata particolarmente: le feste sempre uguali, i giovanotti di buona famiglia impegnati in mollezze e il diploma magistrale conseguito "tanto per" me l'avevano presentata come una persona vuota e superficiale. Invece - e per fortuna -, dopo le prime pagine ho capito di quale pasta fosse fatta.
Immaginiamo questa ragazza giovanissima, ventenne o poco più, che per due anni vive di supplenze andando in corriera su e giù per i monti (oh! Tuffo al cuore :mrgreen: ) per poi approdare, finalmente, al posto fisso con il concorso. Una ragazza che non si arrende davanti a niente, anche se a volte la burocrazia, l'ottusità di certe persone (ahimé, anche certi genitori) e ostacoli vari non sono certo facili da affrontare. Eppure lei lo fa, perché i suoi bambini le stanno a cuore più di ogni altra cosa. Sono loro il suo primo pensiero: i bimbi poveri di paesini sperduti e miseri (all'epoca) come Fonni e Orgosolo (all'epoca noto come "l'Università del delitto": di fronte a tale nomea non sarà stato facile trovare un'insegnante!). Bambini che non hanno le scarpe in inverno ma vantano uno o più banditi latitanti in famiglia, che dormono per terra perché non sanno cosa sia un materasso e che alternano scuola e lavoro fin dalla più tenera età.
Di fronte a tutto questo molte maestrine neoassunte sarebbero scappate, invece Maria Giacobbe ha tirato fuori tutta la sua tenacia e la sua forza di ragazza per cercare di migliorare quanto possibile. Anzi, quando viene inviata in un nuovo paesello tutto lindo e "rispettabile", si sente soffocare e appena può chiede il trasferimento per tornare dai suoi bambini, che tratta come suoi pari (quanto era innovatrice!) e per i quali organizza raccolte di libri, recupera lettini e materassi, crea cartelloni allegri e colorati. Un applauso a questa donna di rara intelligenza, sensibilità e grandissima tenacia, che ha intrapreso decenni fa strade che oggi sono considerate quasi scontate, ma che al tempo non lo erano di certo.
Rispondi